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AttivismoL’Europa si fonda sull’agricoltura

26/04/2024
L’agricoltura ha prodotto una profonda trasformazione paesaggistica e culturale da 12 mila anni a questa parte. La politica a volte se ne dimentica. Anna Cinzia Bonfrisco ne fa la sintesi del suo impegno parlamentare a venire

L’europarlamentare Anna Cinzia Bonfrisco ha invitato numerosi esperti a parlare di agricoltura al Parlamento europeo, la casa dei popoli europei. Il dibattito intitolato “L’Europa si fonda sull’agricoltura”, promosso dal gruppo Identità e Democrazia, è stato trasmesso in webstreaming attraverso i servizi digitali del Parlamento europeo. Oltre a Gian Marco Centinaio, vice presidente del Senato della Repubblica italiana, sono intervenuti: Riccardo Milozzi, Mario Abruzzese, Luigi D’Innocente, Pasquale Ciacciarelli, Laura Cartaginese, Manuele Sillitti, Roberto Berutti, Luca Rando, Alberto Mondati, Riccardo D’Egidio, Gianfranco Fioravanti e Alessandro Casi. Ha moderato Valerio Valla.

 

«L’Agricoltura, più di ogni altra attività nella storia dell’umanità, ha plasmato e continua a plasmare chi siamo come specie, come organizziamo e sfruttiamo il territorio e come modifichiamo tutti gli altri ecosistemi sul pianeta», ha detto Bonfrisco in apertura. Gli interventi si sono susseguiti.

La specie umana è vecchia poco più di 100.000 anni e che solo circa 12.000 anni fa l’uomo iniziò a utilizzare le piante selvatiche in modi che hanno cambiato definitivamente le piante, l’umanità, l’ambiente. Le varie Accademie delle Scienze al mondo ci ricordano come l’Agricoltura abbia prodotto una profonda trasformazione paesaggistica e culturale.

«Data tale rilevanza, non si riesce a capire come la politica se ne possa alle volte dimenticare, altre volte la trascuri o altre volte la sacrifichi a favore di altri settori», ha detto ancora Bonfrisco. «Non è un caso quindi che abbia scelto questo argomento come sintesi dell’impegno parlamentare nel momento di chiusura di questa legislatura, un argomento che ho intenzione di continuare a portare avanti sin dal primo giorno dell’inizio della prossima legislatura tra poco più di 2 mesi.

Un altro punto di distinzione è chiaro: come italiani siamo cultori del cibo sano e della buona cucina. Anche qui occorre far ben presente all’Europa come queste due componenti siamo complementari e non disgiunte o separabili. Cibo sano e buona cucina sono anche aspetti di ricchezza storica e culturale, conferiscono identità, resilienza, socialità e stile di vita.

Mi verrebbe anche da dire che la paesaggistica italiana, nel suo insieme spesso definita la più bella al mondo, è così perché cibo sano, buona cucina e arte sono tenute unite nelle nostre vite, non disgiunte. Capite già dalle mie parole che chi opera in agricoltura, gli agricoltori, non siano gli ultimi. Sono i primi. E sono i primi perché siamo umani e non macchine.

Pur riconoscendo l’immensa importanza della scienza, della ricerca e della tecnica applicate in agricoltura, dai diserbanti ai fertilizzanti, dalle tecniche di coltivazione alle “forbici genetiche”, non dobbiamo rinunciare ad una Agricoltura che sia naturale.

La scienza deve aiutare in questo e non deve essere usata per abbandonare un’Agricoltura naturale. E dobbiamo elevare gli agricoltori, soprattutto i piccoli e medi, al giusto posto che gli spetta nella società».

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