Un significativo lavoro per il gruppo ID, che prende le mosse dal progetto europeo Dialrel per identificare le procedure per i metodi attuali di macellazione religiosa in Europa, delinearne i confini e, se possibile, migliorare le pratiche per salvaguardare i consumatori e il benessere degli animali.
Il benessere degli animali allevati per la produzione di alimenti costituisce uno degli obiettivi dell’Unione europea che, a decorrere dal 1974, ha costantemente aggiornato il proprio impianto normativo sino ad arrivare al riconoscimento degli animali quali “esseri senzienti” (art. 13 del Trattato di Lisbona). A ciò ha contribuito la mutata sensibilità dei cittadini particolarmente attenti non solo alla sicurezza e alla qualità dei prodotti alimentari, ma anche alla sostenibilità delle produzioni agricole sia dal punto di vista dell’impatto ambientale sia da quello etico. I consumatori, infatti, sono sempre più attenti alla protezione degli animali da reddito e molti studi dimostrano che i cittadini europei sono preoccupati per il benessere degli animali da allevamento.
Antinomia di fondo
In questo contesto etico e giuridico si realizza una sorta di antinomia di fondo tra il principio generale che sostiene il “benessere animale” e l’idea stessa di macellazione. Pur tuttavia è emersa la necessità di conciliare l’inconciliabile superando, almeno a livello concettuale, due necessità così evidentemente antitetiche. Agli animali che devono essere abbattuti devono essere evitate per quanto possibile ulteriori e inutili sofferenze conciliando ciò con un altro principio fondamentale dell’Unione cioè il rispetto delle libertà religiose. Le macellazioni rituali si svolgono secondo un quadro di regole religiose costruite su una base organica di norme che ne definiscono l’esecuzione, consolidandola. La macellazione religiosa è sempre stata un argomento controverso ed emotivo, compreso tra considerazioni di protezione degli animali, aspetti culturali e diritti umani. Una sfida principalmente culturale quella che impegna la Commissione europea che non può fare altro che dettare le regole. Vi è una notevole variazione nelle pratiche attuali e le norme riguardanti i requisiti religiosi non sono ancora compiutamente codificate. Allo stesso modo vanno tenute in considerazione anche le richieste e le preoccupazioni dei consumatori, nel loro diritto di effettuare scelte consapevoli. Per questi motivi c’è bisogno di informazioni sulle tecniche di macellazione, nonché sulla gamma di prodotti, sulle aspettative dei consumatori, sulle quote di mercato e sulle questioni socio-economiche.
La ricerca
Sulla traccia dei lavori del professore Allan Rosas, giudice alla Corte europea di Giustizia e dei documenti del Comitato etico indipendente della Commissione europea e del Dipartimento tematico Diritti dei cittadini e affari costituzionali del Parlamento europeo, questa analisi e ricerca intende identificare le procedure per i metodi attuali di macellazione religiosa in Europa. È a cura di NoNit srl, redatta per il gruppo parlamentare europeo Identità e Democrazia, dal prof. Beniamino Cenci Goga, ordinario di Ispezione degli alimenti dell’Università degli studi di Perugia e di Rosalba Matassa, dirigente veterinario, specialista in Ispezione degli alimenti.
La macellazione convenzionale è eseguita con procedure che prevedono, prima dell’uccisione, lo stordimento degli animali fino a renderli incoscienti. La macellazione Kashèr è praticata senza stordimento e quella Halāl è eseguita per la maggior parte delle situazioni senza stordimento.
L’ipotesi del registro europeo
La ricerca analizza i criteri generali europei di protezione degli animali durante l’abbattimento, durante la macellazione rituale e nonché i criteri di protezione degli animali e le ricerche in corso in Europa sull’argomento. Raccoglie dati sulle pratiche in uso e avanza raccomandazioni sulle migliori pratiche per la protezione degli animali, affidandosi in particolare a quelle del gruppo di esperti europei Dialrel, progetto per promuovere il dialogo tra le parti interessate e facilitare l’adozione di buone pratiche di macellazione religiosa. Si occupa poi del contenimento degli animali nella macellazione convenzionale e nella macellazione religiosa, descrivendo la procedura corretta. Tratta poi i grandi temi del benessere degli animali da allevamento e dei diritti degli animali. Passa quindi a enunciare i dati del progetto Dialrel, raccolti nei diversi Paesi europei durante la macellazione Halāl e Shecḥitah, con i risultati ottenuti e le considerazioni degli esperti Dialrel. Descrive infine un modello di registro europeo, ottenuto attraverso un questionario inviato alle autorità competenti. Ricca la parte riguardante gli allegati sui questionari, amministrativi e giuridici.