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Public diplomacyEcco come aiutare il popolo iraniano

20/05/2023
Lo studio di Costantino Pistilli “L’Iran degli ayatollah: fomite globale di terrorismo di sedizione e di brutale sopraffazione” analizza il ruolo distruttivo e destabilizzante nel mondo del regime di Teheran e ipotizza soluzioni per il “regime change”

Ad affermare che il regime di Teheran sia considerato fonte attiva del terrorismo globale dal Consiglio dell’Unione europea, basterebbe ricordare che dell’elenco dei soggetti terroristici stabilito dall’Ue fa parte la Direzione della sicurezza interna del ministero iraniano dell’intelligence e della sicurezza (https://eur-lex.europa.eu/legal-content/IT/TXT/HTML/?uri=OJ:L:2022:025:FULL). E il Corpo delle Guardie della rivoluzione islamica è considerato dagli Stati Uniti come un’organizzazione terroristica fin dal 2019 (https://www.agi.it/estero/pasdaran_iran-5295732/news/2019-04-09/) e anche il Parlamento europeo ne ha chiesto l’inserimento nella lista dell’Ue. Un consistente e documentato lavoro di Costantino Pistilli raccoglie le prove di come l’Iran stesso e il mondo siano ostaggi degli ayatollah.

Dalla rivoluzione khomeinista l’Iran ha assunto un ruolo distruttivo e destabilizzante nel mondo, che include: 1) pervasive e costanti violazioni dei diritti umani del proprio popolo; 2) ripetuti appelli all’annientamento di Israele e diffusione dell’antisemitismo a livello globale; 3) sostegno ad organizzazioni terroristiche come Hamas in Palestina, Hezbollah in Libano, gli Houthi nello Yemen e a nazioni considerate una minaccia incessante per il mantenimento della pace mondiale, anche attraverso il controllo di zone strategiche per il rifornimento di risorse energetiche; 4) strategie volte a destabilizzare la regione Medio Oriente e Nord Africa (Mena), a sviluppare tattiche ostili e intimidatorie nel Golfo Persico, nello Stretto di Hormuz, in differenti Paesi europei, in America Latina e nell’Africa sub-sahariana; 5) permanenti violazioni dell’Accordo sul Programma nucleare a scopi militari; 6) assistenza attiva al regime del presidente Assad nella sua campagna omicida contro il popolo siriano; 7) ingerenza espansionistica negli affari interni di altri Paesi, anche attraverso attacchi informatici e per mezzo delle proprie missioni diplomatiche nel mondo. Non solo: funzionari americani, europei e mediorientali (https://www.washingtonpost.com/world/2022/12/01/iran-kidnapping-assassination-plots/) hanno scoperto il piano dell’Iran di intensificare i suoi sforzi assoldando in tutto il mondo ladri di gioielli, spacciatori di droga e altri criminali per rapire e uccidere funzionari governativi, attivisti e giornalisti in tutto il mondo, tra i quali ex alti funzionari del governo degli Stati Uniti (ad esempio, due dei tanti obbiettivi del regime iraniano erano John Bolton, ex consigliere per la Sicurezza nazionale Usa e Bernard-Henri Lévy, filosofo francese). A finire nella black-list iraniana anche dissidenti fuggiti dal Paese per Stati Uniti, Gran Bretagna, Canada, Turchia ed Europa, oltre ad organizzazioni dei media critiche nei confronti del regime e civili ebrei o quelli con legami con il Governo e con il Popolo di Israele. Una pericolosa black-list dove da gennaio 2023 è stata inserita anche l’europarlamentare Anna Cinzia Bonfrisco, perché autrice, con una deputata del Congresso statunitense, della lettera inviata al Commissario Ue per gli Affari Esteri, Joseph Borrell, per chiedere l’esclusione dell’Iran dalla commissione ONU sulla condizione delle donne.

Secondo Pistilli, “A tali minacce -reiterate e incessanti- da parte della Repubblica islamica dell’Iran occorre una risposta collegiale, definitiva e muscolare. Le politiche e le azioni adottate dall’Unione Europea per un regime-change a favore della reale espressione dei desideri del vessato popolo iraniano si sono dimostrate essere inefficaci. Occorre più chiarezza da parte dell’Unione europea sulle azioni politiche che gli Stati membri vogliono adottare per aiutare risolutivamente il popolo iraniano, come ha sostenuto con forza la stessa europarlamentare Bonfrisco nel suo intervento durante la sessione plenaria del Parlamento Europeo tenutasi ad ottobre 2022”.

Pistilli prende in esame molti eventi terroristici nei quali è emerso forte quantomeno il sospetto dell’ingerenza del regime islamico dell’Iran ma senz’altro la responsabilità di Hezbollah, a questo sodale. In particolare, poi, il caso di Assadollah Assadi, primo diplomatico iraniano a essere processato in Europa per coinvolgimento diretto in attività terroristiche. Per contrastare Hezbollah, Pistilli sottolinea quella che definisce “Liguria’s way”. Nel 2021 dal Consiglio Regionale della Liguria ha approvato la mozione per definire Hezbollah, nella sua interezza, una “organizzazione terroristica”. Il documento impegna la Giunta Toti ad “attivarsi nelle sedi opportune, presso il parlamento e il governo, per fare in modo che anche l’Italia, come già fatto in ambito europeo da Germania, Paesi Bassi, Gran Bretagna e Austria, dichiari ufficialmente Hezbollah come organizzazione terroristica nella sua interezza”, rifiutando così la rappresentazione di un’asserita dicotomia tra “militare” e “politico”. “L’iniziativa proposta dalla regione Liguria”, scrive Pistilli, “indica la strada che le realtà amministrative dei diversi Stati membri che ancora non riconoscono Hezbollah come organizzazione terroristica senza distinzioni di sorta”.

Lo studio analizza anche le relazioni di Iran e Unione europea, altalenanti tra business e sanzioni e la minaccia nucleare, le azioni destabilizzanti nel quadrante mediorientale nonché la passata repressione e quella più recente delle proteste di piazza dopo l’assassinio di Mahsa Amini. Secondo Pistillli, le proteste del popolo iraniano non si trasformeranno mai in “rivoluzione”, se non si aiuteranno gli iraniani che si oppongono al regime a creare una rete adeguatamente strutturata in grado di mettere in crisi la legittimità del potere del governo degli ayatollah. La politica di “appeasement” nei confronti dell’Iran rischia di desertificare la credibilità dell’Unione europea, conclude Pistilli, “producendo un clima di sfiducia che mina il rispetto della Comunità stessa mettendo a repentaglio la futura pacifica esistenza. Occorrerà tempo per vedere un regime-change in Iran, forse molto meno tempo per vedere l’Iran dotarsi di un’arma atomica”. (foto di Neil Webb su Unsplash)

C_LIran degli ayatollah_fomite globale di sedizione terrorismo e coercizione

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