Il processo di allargamento dell’Unione Europea ai Balcani occidentali: progressi, riforme, sfide e prospettive di Macedonia del Nord e Kosovo.
Alla presidenza del Consiglio Affari esteri del 16 maggio 2022 l’Alto Rappresentante dell’Unione per gli affari esteri e la politica di sicurezza, Josep Borrell, ha confermato la centralità dei Balcani occidentali nell’agenda dell’UE e ha discusso le modalità per rafforzare il coinvolgimento con la regione.
I ministri degli Esteri dell’UE e dei Balcani occidentali hanno discusso riguardo l’impatto globale e regionale della guerra della Russia contro l’Ucraina. Hanno parlato dei modi in cui l’UE e i Balcani occidentali possono affrontare congiuntamente le conseguenze dannose di questo conflitto sui prezzi alimentari ed energetici, nonché sulla sicurezza europea.
Il Rappresentante dell’Unione per gli affari esteri e la politica di sicurezza ha dichiarato che “Tutti i nostri partner avvertono l’impatto che la guerra russa sta causando in tutto il mondo in termini di prezzi dell’energia, carenza di cibo e inflazione. L’UE adatterà il suo sostegno finanziario alle nuove esigenze. Le nostre azioni includeranno i partner dei Balcani occidentali al fine di mitigare gli effetti della crisi. Dobbiamo affrontare insieme l’impatto di questa guerra”.
Albania, Montenegro e Macedonia del Nord sono pienamente allineate alla PESC (Politica estera e di sicurezza comune) europea. Ciò dimostra la loro adesione ai valori condivisi europei e alla visione comune dell’ordine globale. In quanto futuri membri dell’UE, è importante che tutti e sei i partner si allineino pienamente alla PESC dell’UE, anche in materia di sanzioni.
Durante l’incontro a Bruxelles sono state affrontate e concordate le modalità per contrastare la manipolazione e l’interferenza delle informazioni straniere russe: l’Unione Europea e i Paesi dei Balcani occidentali devono condividere la responsabilità di comunicare e costruire la resilienza, inclusa la resilienza della società, che sarà fondamentale insieme al rafforzamento della cooperazione in settori quali le minacce ibride e la sicurezza informatica.
In questo studio Andrea Picchielli si concentra sulla situazione generale e politica di due Paesi, Macedonia del Nord e Kosovo. Prende in considerazione la gestione dei fondi UE e la cooperazione con gli altri Paesi donatori, come Cina, USA, Svizzera e Norvegia. Analizza la gestione della criminalità organizzata e la lotta al terrorismo. Per quanto riguarda il Kosovo, sotto la lente le tensioni tra residenti serbi e Forze speciali kosovare nei territori più settentrionali sotto il controllo di Priština. Il problema delle minoranze serbe rimane sia al Nord che al Sud del paese. Persiste anche il problema della Grande Albania, ma anche quello della diaspora kosovara che ha causato la perdita di una gran fetta della popolazione, emigrata verso i Paesi europei in cerca di lavoro, con il conseguente gap demografico e il fenomeno della radicalizzazione religiosa.
I Balcani sono il luogo delle conflittualità latenti che regolano i rapporti tra Europa, Russia e Turchia. Picchielli si chiede se e come Mosca tenterà di minacciare la sicurezza europea spostando in avanti il baricentro di conflittualità dall’Ucraina ai Balcani e appoggiandosi a tal fine sui serbi di Bosnia.