In Kosovo la sicurezza è il precursore e la premessa per dialogo e riconciliazione. NATO KFOR mantiene un ambiente di sicurezza per poter facilitare il dialogo politico condotto dall'Unione Europea
di Francesca Leso
Il documento si prefigge lo scopo di analizzare in breve la situazione politico istituzionale del Kosovo, offrendo un punto di vista squisitamente tecnico sulla base del quale, nelle opportune sedi si potrà procedere a valutare l’eventuale adesione del Kosovo all’Unione Europea.
La prima parte dell’elaborato è articolata in tre macroargomenti suddivisi in due diversi capitoli. In particolare, si vuole esaminare il contesto kosovaro nella sua evoluzione storico-istituzionale nei rapporti internazionali, con specifico riferimento agli effetti della missione EULEX, ed in relazione al concreto sviluppo delle strutture amministrative e politiche interne.
La seconda parte dello studio si concentra da un lato sull’approfondimento delle tematiche tecnico-giuridiche legate al procedimento di adesione all’Unione Europea, dall’altro agli aspetti più politico-relazionali che hanno caratterizzato la fase delle trattative intercorse tra i paesi dell’Unione ed il Kosovo.
Infine, la trattazione si conclude con la comparazione e la corrispondenza tra l’attuale sistema politico-istituzionale kosovaro e i cosiddetti criteri di Copenaghen, con particolare riferimento al criterio politico relativo alla stabilità istituzionale del Paese, ai livelli di democrazia, allo stato di diritto, al rispetto dei diritti umani e alla tutela delle minoranze.
La relazione in oggetto cercherà di fornire dati essenzialmente tecnici, provando a chiarire in dettaglio i contenuti inseriti. Tutto questo, al fine di presentare un’analisi il più neutrale e imparziale possibile della situazione politico-istituzionale passata ed attuale del Kosovo, e così fornire un più ampio spettro di elementi utili per poterne valutare in modo approfondito la richiesta “opzione di adesione” e quindi la sua ammissione all’Unione Europea.
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